ED UN INCARICO PRESTIGIOSO PER L' EX CT DELLA NAZIONALE ITALIANA MARCELLO LIPPI : IN ARRIVO LA PANCHINA DELLA NAZIONALE DELLA CINA

Nei prossimi giorni l'ex commissario tecnico azzurro volerà a Pechino per approfondire i dettagli della proposta fatta dalla Federcalcio cinese.

E' stato il presidente della Repubblica Popolare cinese in persona, Xi Jingping, a premere per la nomina di Lippi.

Difficile che la nazionale possa qualificarsi per il Mondiale in Russia 2018 (la Cina è ultima nel girone con 1 punto raccolto in 4 gare), la scelta sarebbe ricaduta sul tecnico di Viareggio che avrebbe il compito di fare da tramite di un movimento in crescita che punta ad aumentare il numero dei praticanti e a organizzare il Mondiale del 2030.

"Nessuno di noi e' forte come tutti noi": cosi' Marcello Lippi, che oggi si prepara a diventare il nuovo ct della nazionale di calcio cinese, aveva salutato gli ammiratori cinesi a un anno dalle dimissioni da direttore tecnico del Guangzhou Evergrande, con cui ha vinto tre campionati cinesi e una Champions asiatica. L'occasione era la presentazione della sua autobiografia in cinese a dicembre dello scorso anno, "Il gioco delle idee: pensieri e passioni a bordo campo" (uscita nel 2008 in Italia per la Editrice San Raffaele e nel 2015 Cina per la casa editrice Yilin), nel corso della quale aveva raccontato la propria esperienza in Cina e come allenatore presso l'Ambasciata d'Italia a Pechino.

  Sul suo futuro professionale, Lippi si era detto pronto a Tornare ad allenare. "Tornerei, si', se venisse una squadra - aveva spiegato in un incontro con i giornalisti italiani e cinesi - Mi metterei a sedere, a parlare: non deve essere per forza una squadra che ha le potenzialita' per vincere. Vincere un altro scudetto, o otto o sette, non cambierebbe chissa' che cosa. E' il fatto di avere ancora voglia di calcio".

Escludeva, invece, un ritorno in Cina. "Qua no, altrimenti rimanevo dove ero perche' era il club migliore che c'era". Una premonizione che oggi i fatti sembrerebbero smentire. 

Al di la' del suo successo personale come allenatore, Lippi vedeva ancora lontana la possibilita' che il calcio cinese potesse raggiungere risultati importanti. "Una squadra non puo' diventare campione del mondo se non si crea una mentalita' nel Paese e un'abitudine a praticare questo sport. Servono il calcio nelle scuole e un potenziamento dei settori giovanili. Altra cosa determinante sono gli istruttori bravi". Lippi aveva ragione.

La nazionale cinese e' reduce da due sconfitte, contro Siria e Uzbekistan, in partite valide per le qualificazione ai Mondiali in Russiate 2018. La sconfitta contro l'Uzbekistan e' risultata fatale per l'allenatore della nazionale cinese, Gao Hongbo, che ha annunciato le proprie dimissioni dopo il 2-0 subito a Tashkent contro la squadra centro-asiatica nella partita di ieri. Al termine della partita del 6 ottobre, conclusasi con la sconfitta contro la Siria, i tifosi, fuori  dallo stadio di Xian, dove si disputava il match, avevano chiesto le dimissioni di Gao e del capo della Chinese Football Association, Cai Zhenhua.

Il calcio e' al centro di un piano di investimenti voluto dal presidente cinese, Xi Jinping, che prevede, oltre all'acquisizione di club all'estero, anche la diffusione dello sport tra i giovani, in Cina. Xi vuole ospitare (e magari un giorno, vincere) un Mondiale di calcio, un sogno che fino ad oggi sembrava allontanarsi sempre di piu', ora che la Cina e' al penultimo posto del girone, con un solo punto raccolto in quattro partite. Ma forse l'arrivo di Lippi in Cina cambiera' le sorti della nazionale. 

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